Per diventare (e rimanere) efficiente, un sito Web è soggetto a controlli e miglioramenti regolari. Per aiutare i webmaster, Google ha reso disponibile un arsenale di strumenti pratici ed efficaci, compresa la Google Search Console.
Se gestisci un sito Web (tuo o per lavoro), certamente hai sentito parlare di questa potente piattaforma, che essenzialmente permette di valutare le prestazioni riguardo al posizionamento naturale. Scopri come funziona Google Search Console ed esplorare le sue numerose funzioni.
Cos’è Google Search Console?
Precedentemente chiamata Google Webmaster Tools, la Google Search Console è uno strumento creato dal famoso motore di ricerca Google per aiutare i responsabili a effettuare controlli SEO sulla salute del/dei loro sito/siti, con l’obiettivo di ottimizzare il posizionamento naturale e migliorarne le prestazioni. Utilizzando questa soluzione, gli utenti analizzano molti parametri, come il tasso di clic, le query su cui vengono posizionate le pagine, gli errori di indicizzazione, gli URL non indicizzati e la qualità dei collegamenti esterni.
Accedere alla Google Search Console è molto facile: basta avere un account Google e poi collegare un sito Web allo strumento. Sono disponibili due opzioni: è possibile selezionare una proprietà “dominio” (per gestire l’intero sito, inclusi i sottodomini) o una proprietà “prefisso URL” (per gestire un singolo sottodominio). La prima opzione (proprietà “dominio”) è la più rilevante, ma comporta la convalida del dominio tramite DNS, che è un po’ più complessa. Questa procedura consente a Google di garantire che l’utente sia il proprietario del sito in questione poiché i dati forniti dalla Google Search Console non sono pubblici.
A cosa serve Google Search Console?
Per cogliere l’utilità dello strumento di Google, è importante comprendere due cose: come funziona il motore di ricerca e la posizione dominante di Google sul mercato.
I Google crawler setacciano il Web costantemente per indicizzare nuovi contenuti, consentendo agli utenti del motore di ottenere risultati sempre più pertinenti e qualitativi. Per fare il loro lavoro di indicizzazione sul tuo sito Web, e per classificare le pagine da inserire nella SERP (la pagina dei risultati), questi robot accedono alle diverse pagine e si assicurano che funzionino. Questo è il primo elemento interessante della Google Search Console: confermare che Google è in grado di rilevare il tuo sito Web e di esplorare i suoi URL, e, quindi, risolvere eventuali problemi di indicizzazione.
Perché Google? Poiché il motore di ricerca americano è il leader indiscusso nel suo settore visto che controlla il 92,49% del mercato globale dei motori di ricerca (95,91% su dispositivi mobili, fonte). Perciò, è essenziale, per garantire la visibilità del tuo sito e generare traffico, essere presenti su Google e fare in modo che le tue pagine siano ben posizionate nella SERP. Questa è il secondo vantaggio della Google Search Console: capire meglio come il tuo sito appare nei risultati del motore e determinare le leve per ottimizzare il posizionamento delle pagine. In tal senso, i dati forniti dallo strumento in termini di traffico, clic o link sono fondamentali per migliorare la tua SEO.
Per questa ragione la Google Search Console è indispensabile per chiunque possieda o gestisca un sito Web, indipendentemente dal suo livello di competenza: capo di un’impresa, amministratore del sito, sviluppatore Web, marketer o specialista del posizionamento naturale.
Quali sono le differenze rispetto a Google Analytics?
Se le parole “analisi del sito Web” hanno attirato la tua attenzione, poiché già utilizzi Google Analytics, è naturale chiedersi se sia appropriato, nel tuo caso, utilizzare la Google Search Console.
La domanda è legittima. Questi due strumenti sono complementari. In sostanza, la Google Search raccoglie i dati da un sito Web fino al momento in cui l’utente di Internet clicca su un link organico e accede al sito Web in questione – si concentra sullo studio di come le pagine sono visualizzate nella SERP e come le persone vi accedono tramite indicatori quali query di destinazione e clic. Lo strumento è, perciò, focalizzato sul motore di ricerca e sui suoi crawler. Risponde alla domanda: come fa un utente ad accedere al tuo sito Web?
Google Analytics, dal canto suo, raccoglie le statistiche dal momento in cui l’utente Internet clicca sul collegamento al sito, qualunque sia il canale che utilizza, non necessariamente da Google o da qualsiasi motore di ricerca. Gli indicatori includono il numero totale delle visite, la velocità di rimbalzo, il tempo medio trascorso sul sito, i dati demografici degli utenti, ecc. Le informazioni provengono principalmente dal browser e dai cookie di terze parti. Google Analytics è, quindi, incentrato sull’utente e risponde alla domanda: che cosa fa l’utente di Internet una volta sul tuo sito Web?
In sintesi, l’ideale è quello di utilizzare le due piattaforme in modo complementare.
Come funziona la Google Search Console?
Ora che avete più familiarità con la Google Search Console e ne avete colto l’utilità, è il momento di esplorare le sue diverse funzioni e scoprire quale contributo danno nella gestione quotidiana del sito Web.
Inviare la sitemap del sito
Come abbiamo detto prima, i robot di Google esplorano il Web per indicizzare le pagine dei siti Web. Mentre sono in grado di cavarsela da soli, c’è un modo per aiutarli e ottimizzare il loro funzionamento: la sitemap. Questa “mappa” del sito Web elenca gli URL e indica ai robot quali indicizzare per primi – il che è essenziale quando alcune pagine non hanno collegamenti interni l’una con l’altra. La Google Search Console dà la possibilità di inviare la tua sitemap a Google e controllarne la validità.
Questo ti consente di…
- vedere le pagine che sono state indicizzate dai robot (visibili sul motore di ricerca), e quelle che non sono state indicizzate (così come le ragioni che hanno impedito ai bot di indicizzarle);
- inviare gli URL da indicizzare (un modo per posizionare manualmente alcune pagine);
- chiedere l’eliminazione di determinati URL;
- visualizzare le statistiche delle visite al tuo sito da parte dei robot.
Valutare le prestazioni del sito
Questo è il pezzo forte della Google Search Console: permette di analizzare le prestazioni SEO del tuo sito Web identificando i punti di blocco al fine di migliorare il posizionamento delle pagine. Concretamente, è possibile…
- visualizzare i dati relativi al traffico (tasso di clic, numero di impressioni, richieste in cui il sito appare nei risultati);
- individuare gli URL che generano errori 404;
- identificare le pagine più performanti (quelle che generano maggiore traffico organico);
- analizzare le prestazioni passate su un periodo fino a 16 mesi;
- ottenere raccomandazioni per azioni da eseguire, al fine di conquistare posizioni nella SERP (in termini di posizionamento naturale e miglioramento del codice HTML).
Si noti, inoltre, che la Search Console di Google è un’interfaccia di comunicazione che consente al motore di trasmetterti messaggi o inviarti avvisi. Ad esempio, se credi di essere soggetto a una penalità (Panda o Penguin), ricordati di controllare la tua console: se la penalità ti è stata assegnata manualmente, avrai ricevuto una notifica ufficiale attraverso di essa.
Questa funzionalità si estende alle prestazioni tecniche e, a questo proposito, la Google Search Console è simile a Google Analytics. È possibile ottenere informazioni sui segnali Web essenziali (i Core Web Vitals) e generare rapporti per ogni pagina su dispositivi tipo desktop e mobili. I tre criteri di misurazione sono:
- l’LCP (Largest Contentful Paint): il tempo necessario per visualizzare l’elemento principale della pagina.
- Il FID (First Input Delay): il tempo che separa l’interazione eseguita dall’esecuzione effettiva.
- Il CLS (Cumulative Layout Shift): la stabilità degli elementi visivi della pagina durante il caricamento.
Analizzare le parole-chiave
Lo sai già: nel posizionamento naturale, la scelta delle parole-chiave è importantissima. La Google Search Console elenca le query organiche su cui il tuo sito Web appare nella top 100 dei risultati della SERP e per cui le tue pagine hanno generato dei clic (ossia delle visite).
Questa lista di parole-chiave consente di attuare un audit SEO e identificare le domande più pertinenti per un dato sito Web, come quelle trovate nei primi 10 o 20 risultati. Tuttavia, i dati utilizzati non sono esaustivi e tale funzionalità fornisce solo una rappresentazione imperfetta delle query più efficaci.
Analizzare I collegamenti
I backlink sono uno dei principali criteri di posizionamento per l’algoritmo di Google: influenzano la percezione che il motore ha del tuo sito, sapendo che l’autorità dei domini che hanno pubblicato i link alle tue pagine è di fondamentale importanza.
La Google Search Console consente di accedere a tre report sui collegamenti esterni:
- Le pagine di destinazione principali (pagine del tuo sito alle quali puntano i backlink).
- I principali siti di origine (quelli che visualizzano il maggior numero di collegamenti alle tue pagine).
- I principali testi di ancoraggio (ancoraggi associati ai link in arrivo).
Per ogni collegamento, è possibile andare alla pagina che lo ospita e, quindi, controllare come è inserito nel suo contenuto. Altrettanto importante è la capacità di analizzare la qualità di ogni backlink e rilevare gli eventuali collegamenti interrotti (dannosi per l’esperienza dell’utente e per il crawl dei robot).
Un’altra caratteristica importante è la capacità di annullare dei collegamenti. Se si vede la presenza di un backlink di pessima qualità (la cui fonte può essere un atto dannoso: è una tecnica ben nota nel Black Hat SEO) e i tuoi tentativi di rimuovere il link dal sito non sono riusciti, la Google Search Console ti offre un rimedio estremo.
Infine, lo strumento fornisce un report sulle pagine principali di destinazione dei collegamenti interni. Un’analisi di questa lista ti permette di ottimizzare i link del tuo sito Web: un passo essenziale per aiutare i crawler a esplorare (e indicizzare) le pagine giuste.
Identificare da dove provengono gli internauti
Da dove provengono gli utenti di Internet che consultano le tue pagine? La Google Search Console ti aiuta a rispondere a questa domanda.
Queste indicazioni sono particolarmente rilevanti se il mercato è geograficamente limitato (ad esempio, una regione o un dipartimento), o al contrario se la tua azienda opera a livello internazionale e si desidera esaminare la provenienza degli utenti Internet Paese per Paese.
Analizzare il funzionamento del sito su dispositivi mobili
Nel corso degli anni, la percentuale di traffico Web supportato dai dispositivi mobili è aumentata costantemente. Dal 2017, è stata superiore alla quota di traffico supportata dai computer.
Impatto: qualsiasi sito Web che si rispetti deve essere in grado di essere visualizzato correttamente sullo schermo di smartphone e tablet. Questo non è un problema, perché la Google Search Console consente di verificare se le pagine soddisfano gli standard per la visualizzazione e l’utilizzo sui dispositivi mobili.
Con questo strumento è possibile identificare gli elementi che interferiscono con l’ergonomia mobile e ottenere consigli per correggerli. Ad esempio: l’uso di plugin incompatibili con i dispositivi mobili, un font di scrittura non adatto perché troppo piccolo o difficile da leggere su schermi più piccoli, tempi di caricamento troppo lunghi, ecc.
Valutare il livello di protezione del sito
Infine, con la Google Search Console, è possibile valutare il grado di sicurezza di un sito Web. Ciò è essenziale per i negozi online (su cui si effettuano pagamenti) e per le piattaforme che raccolgono dati sensibili (come informazioni bancarie o relative alla salute).
Lo strumento consente di tenere traccia delle possibili vulnerabilità della sicurezza e di risolvere i problemi identificati. In conclusione, la Google Search Console è una risorsa potente e pratica che ti permette di sapere come (e su quali query) le tue pagine appaiono nei risultati di ricerca su Google, e ottenere consigli per migliorare le tue prestazioni SEO. Questo la rende uno strumento indispensabile!