Il simbolo di Google è senza dubbio il logo più famoso al mondo, sotto gli occhi di miliardi di utenti al giorno. Ma sai com’è nato? Cosa significa? Quali sono le caratteristiche che lo rendono unico? E come si è evoluto nel corso del tempo? Preparati a un viaggio lungo circa due decenni di Web alla scoperta della storia del logo di Google.
I tratti distintivi del simbolo di Google
Dal 1998 (data di lancio del motore di ricerca) ad oggi, il simbolo di Google ha sempre mantenuto i suoi tratti distintivi.
I TRATTI DISTINTIVI DEL LOGO
Cambia la forma, ma il simbolo di Google si fonda sempre su quattro punti cardine: è semplice, immediato, colorato e informale. Tutte le versioni del logo hanno costantemente rispettato questi quattro fondamenti.
L’ADATTABILITÀ
Come utente abituale di Google, sai che di tanto in tanto l’azienda modifica il logo, per celebrare un evento specifico (una festa nazionale, i Giochi Olimpici) o per rendere omaggio a importanti personalità e ricorrenze storiche. Sono i Doodles di Google (da “to doodle”, che significa “scarabocchiare”), pubblicati sul Web solo per un giorno.
Il primissimo Doodle risale al 1998: quell’anno, il team all’origine di Google, capitanato da Larry Page e Sergey Brin, si reca al Burning Man, un festival nel deserto del Nevada. L’evento è rappresentato da un omino infuocato: un’immagine ripresa da Google, che inserisce un “burning man” nel suo logo.
Il significato dei colori nel simbolo di Google
Un altro tratto permanente nella storia del logo di Google risiede nei colori. La sequenza e i colori del simbolo di Google sono sempre gli stessi: blu, rosso, giallo (ora leggermente arancione) e verde. Quattro colori, come i quattro fondamenti del logo. Ognuno di essi ha un significato specifico:
- Blu (usato per la “g”): sicurezza, forza, affidabilità
- Rosso (usato per la prima “o” e la “e”): emozione, giovinezza, audacia
- Giallo (usato per la seconda “o”): ottimismo, chiarezza, calore
- Verde (usato per la “l”): serenità, salute, crescita
E non è finita qui: anche il mix di questi colori cela un significato. Sono tutti colori primari (ovvero quei colori che, combinati tra loro, permettono di creare tutti gli altri colori esistenti) ad eccezione del verde, che è un colore secondario. Un modo simbolico per dire che Google è capace di andare oltre le proprie certezze ed essere sempre innovativo.
Il significato di Google
Ora che sappiamo qualcosa di più sulla storia del logo di Google, passiamo al nome: da dove viene?
In matematica, gogol (dall’inglese “googol”) è un numero molto grande, pari a 10 elevato a 100. Fu citato, per la prima volta, dal matematico Edward Kasner in un’opera pubblicata nel 1940, Matematica e immaginazione.
Sono stati proprio Larry Page e Sergey Brin a svelare l’origine del nome: una volta, chiesero ad alcuni studenti di informatica di proporre dei nomi per la loro azienda, uno dei quali propose la parola “googolplex” (una versione ancora più grande di googol). Page e Brin trovarono l’idea interessante, tornando al semplice googol, che simboleggiava perfettamente l’obiettivo del loro motore di ricerca: organizzare l’immenso ed eterogeneo volume di dati su Internet.
Per quanto riguarda il modo in cui “Googol” si è poi trasformato in “Google”, esistono due versioni. Stando alla prima, all’origine del nome ci sarebbe un errore di battitura: qualcuno sarebbe scivolato sulla tastiera, avrebbe invertito alcune lettere ed ecco creata la parola Google! La seconda versione, ben più credibile, vede il dominio googol.com già occupato; quindi, Page e Brin dovettero scegliere la forma più simile al termine originariamente pensato.
Per finire, circola una terza teoria, secondo cui Google sarebbe un omaggio ai Lego, i famosi mattoncini colorati che hanno fatto la gioia dei bambini di tutto il pianeta. E ci sarebbe da crederci: stesse lettere, stessi colori… Senza dimenticare il simbolismo, altrettanto evocativo: costruire un intero universo con pochi elementi essenziali!
Evoluzione del simbolo di Google dal 1998
Tornando alla storia del logo di Google, scopriamone insieme l’evoluzione dal lancio del motore di ricerca nel 1998.
SETTEMBRE 1998
Larry Page e Sergey Brin sono studenti a Stanford. Insieme creano il simbolo di Google per il loro progetto di laurea, disegnato da Brin. Il punto esclamativo finale è chiaramente un prestito da Yahoo!, che ha un enorme successo.
MAGGIO 1999
La nuova versione del logo è disegnata da Ruth Kedar, allora professoressa di design alla Stanford University. Il nuovo logo conserva l’aspetto ludico (il gioco dei colori), ma con un tocco di ricercatezza. Il carattere utilizzato è Catull. Questa versione del simbolo di Google rimarrà invariata per più di un decennio.
MAGGIO 2010
Il simbolo di Google diventa più immediato, adotta colori più vivaci e riduce l’ombreggiatura. Diventa più tangibile, più reale.
SETTEMBRE 2013
Il logo si appiattisce completamente (nel nome del flat design), la tipografia è leggermente diversa e i colori del simbolo di Google diventano ancora più chiari. Questa nuova versione del simbolo di Google fa la sua apparizione insieme a una nuova interfaccia.
SETTEMBRE 2015
Per la prima volta dal 1999, il font Catull cede il posto a un nuovo carattere, Product Sans, appositamente creato per il simbolo di Google. Presentato al pubblico poche settimane dopo l’inaugurazione di Alphabet, la holding che riunisce Google e le sue sussidiarie, il logo si caratterizza per una tipografia più audace, adattata ai dispositivi mobili e prodotti connessi. La favicon “G” è completamente rinnovata (pur mantenendo gli stessi quattro colori).
Un’identità visiva al passo con i tempi
L’attuale visual identity rispecchia ciò che Google è diventato nel corso degli anni: non più un semplice sito Web, ma un hub di servizi a cui si accede dai media più disparati. Non più un banale motore di ricerca, ma il “motore di risposta”, come amano definirlo i suoi rappresentanti.
La storia del logo di Google è in continua evoluzione. In futuro, il simbolo di Google cambierà nuovamente aspetto, per inglobare le possibilità offerte dall’azienda nei campi, sempre più numerosi, interessati dalle nuove tecnologie (intelligenza artificiale, medicina, ecc.). I tratti distintivi del logo saranno sempre presenti, sempre forti, ma costantemente ridisegnati per adattarsi al mondo che ci attende.